Tutto è cominciato da quando sono comparsi i primi segnetti sulla carrozzeria della mia favolosa Honda. Pian piano sono sorti anche i primi segni da sportellate di parcheggio (QUANTO ODIO QUELLI CHE TI STAMPANO LA PORTIERA SULLA FIANCATA!!!!!), e infine anche lo strato di vernice lucida del cofano ha dovuto gettare la spugna di fronte a sassolini, ghiaietta e quant'altro veniva sollevato dalle altre auto, in sempre maggior quantità e con sempre maggior veemenza.
Le offese alla carrozzeria della mia meravigliosa H aumentavano col tempo, ma il mio senso di ripugnanza verso di essi aumentava in maniera ancora maggiore rispetto al loro diffondersi. Il mio gioiello, un tempo splendente e raggiante, veniva umiliato e deriso da tali beceri sbeffeggi. La mia Honda supplicava un mio intervento in suo aiuto, ma io, inebetito, mi limitavo a farla lavare e ad assistere impotente mentre i meschini spazzoloni dell'autolavaggio non solo tradivano le loro promesse di felicità ma, al contrario, bastardi, la rigavano ancora di più. Cominciavo a non riuscere più a sostenere il mesto sguardo di quella mia compagna di mille avventure che, tra le lacrime, sembrava non voler più riconoscere quelle mani che da sempre la conducevano con amore.
Ed è proprio attraverso questa sofferenza che il subdolo tarlo della Sindrome di Detailing ha messo le radici in me, fino a prendere definitivamente il sopravvento e a spingermi a ricercare un aiuto forte, autorevole, nella fattispecie da un carrozziere, per ristabilire finalmente la giustizia e condannare tutti quegli infami segnacci all'annichilimento definitivo, senza appello.
Mi sono quindi rivolto ad uno dei migliori professionisti del nord Italia, che oltre a sistemare la carrozzeria avrebbe inoltre dovuto applicare il trattamento nanopolimerico extreme plus. Avevo trascurato troppo la mia amata H per poterle negare il top di quanto si potesse trovare in giro.
Era un caldo sabato di inizio agosto quando ho varcato la soglia di quel capannone incantato insieme alla mia cara bestiola. Che fossi nel posto giusto l'ho capito subito, guardandomi in giro: Ferrari, Lamborghini, Mercedes, moderne e d'epoca, giunte fino a lì perfino dal Belgio e dalle lontane steppe siberiane mi confermavano che la fama di quello stregone lo precedeva. Raccomandandogli comunque la massima cura ed attenzione, con una lieve inquietudine ho ripercorso i 100 km che mi separavano da casa. Quasi mi pareva di sentire a distanza il battito del cuore in alluminio della belva battere agitato sotto lo sguardo scrupoloso dello sciamano delle vernici.
Dopo mille anni durati 10 giorni sono tornato dal mago, il quale mi ha accolto con un sorriso compiaciuto e, senza tante parole, mi ha condotto nell'officina magica: le parole, in effetti, non servivano più. Lei, orgogliosa e fiera, bellissima come mai era stata prima, nemmeno quando era appena uscita dal nipponico grembo di mamma Honda, ha incrociato il mio sguardo commosso e io il suo. La lucidatura preparatoria era già solo quella un'opera d'arte: l'esecuzione a regola d'arte tradiva una passione vera, che si traduceva in opera attraverso una cura maniacale e un perfezionismo per il dettaglio che mi corrispondevano appieno. Una restaurazione totale di abbondanti parti di carrozzeria, lucidatura profonda di tutto il resto, trattamento dell'interno vano motore e pulizia dei passaruota che sembravano usciti da un laboratorio asettico della NASA. Nulla, ma proprio NULLA, lasciato al caso. Sarebbe bastato anche solo quel restauro per potersi dire molto più che soddisfatti. Tuttavia, la magia del trattamento nanopolimerico, due mani e steso a mano, con tanto di "infornatura" ad alta temperatura, è stata l'incoronazione della mia regina dai fari a mandorla: uno splendore abbagliante che, oltre ad esaltare ulteriormente il già straordinario risultato dell'encomiabile lavoro preparatorio, avrebbe avvolto la mia dolce H in una corazza invisibile e garantita a vita, proteggendola dal sozzume del mondo .
Non sapevo come ringraziare lo stregone: parlare infatti di vil danaro, dopo aver contemplato le meraviglie celesti, mi sembrava una cosa quantomeno inappropriata. Anche l'incantatore di lamiere la pensava come me. Tuttavia, togliendo entrambi dall'imbarazzo, ha saputo fingere di trovare soddisfazione, pensate, perfino in un piccolo rettangolino di carta (non trasferibile) che mi ero offerto di donargli come compenso per il suo incantesimo, il quale, come era ben chiaro ad entrambi, rimaneva senza prezzo.
A distanza di poco più di un mese, l'unica cura necessaria per mantenere inalterato quello sgargiante e luccicante "effetto bagnato" si è rivelata... il risciacquo con acqua osmotizzata. Il problema è che, nel frattempo, la malattia del detailing ha raggiunto proporzioni tali da essere diagnosticata come incurabile. Senza nemmeno rendermene conto mi sono quindi ritrovato nella rete a vagliare opinioni e test sugli shampoo migliori in circolazione: voglio infatti garantire alla mia beniamina il mantenimento della stessa forma smagliante di oggi anche per gli anni a venire, e forse la sola acqua potrebbe non essere sufficiente.
... ed eccomi qui! Sono davvero felice di aver trovato un forum di persone che condividono la mia passione. Non vedo l'ora di fare la vostra conoscenza e condividere idee ed esperienze con voi.
Le offese alla carrozzeria della mia meravigliosa H aumentavano col tempo, ma il mio senso di ripugnanza verso di essi aumentava in maniera ancora maggiore rispetto al loro diffondersi. Il mio gioiello, un tempo splendente e raggiante, veniva umiliato e deriso da tali beceri sbeffeggi. La mia Honda supplicava un mio intervento in suo aiuto, ma io, inebetito, mi limitavo a farla lavare e ad assistere impotente mentre i meschini spazzoloni dell'autolavaggio non solo tradivano le loro promesse di felicità ma, al contrario, bastardi, la rigavano ancora di più. Cominciavo a non riuscere più a sostenere il mesto sguardo di quella mia compagna di mille avventure che, tra le lacrime, sembrava non voler più riconoscere quelle mani che da sempre la conducevano con amore.
Ed è proprio attraverso questa sofferenza che il subdolo tarlo della Sindrome di Detailing ha messo le radici in me, fino a prendere definitivamente il sopravvento e a spingermi a ricercare un aiuto forte, autorevole, nella fattispecie da un carrozziere, per ristabilire finalmente la giustizia e condannare tutti quegli infami segnacci all'annichilimento definitivo, senza appello.
Mi sono quindi rivolto ad uno dei migliori professionisti del nord Italia, che oltre a sistemare la carrozzeria avrebbe inoltre dovuto applicare il trattamento nanopolimerico extreme plus. Avevo trascurato troppo la mia amata H per poterle negare il top di quanto si potesse trovare in giro.
Era un caldo sabato di inizio agosto quando ho varcato la soglia di quel capannone incantato insieme alla mia cara bestiola. Che fossi nel posto giusto l'ho capito subito, guardandomi in giro: Ferrari, Lamborghini, Mercedes, moderne e d'epoca, giunte fino a lì perfino dal Belgio e dalle lontane steppe siberiane mi confermavano che la fama di quello stregone lo precedeva. Raccomandandogli comunque la massima cura ed attenzione, con una lieve inquietudine ho ripercorso i 100 km che mi separavano da casa. Quasi mi pareva di sentire a distanza il battito del cuore in alluminio della belva battere agitato sotto lo sguardo scrupoloso dello sciamano delle vernici.
Dopo mille anni durati 10 giorni sono tornato dal mago, il quale mi ha accolto con un sorriso compiaciuto e, senza tante parole, mi ha condotto nell'officina magica: le parole, in effetti, non servivano più. Lei, orgogliosa e fiera, bellissima come mai era stata prima, nemmeno quando era appena uscita dal nipponico grembo di mamma Honda, ha incrociato il mio sguardo commosso e io il suo. La lucidatura preparatoria era già solo quella un'opera d'arte: l'esecuzione a regola d'arte tradiva una passione vera, che si traduceva in opera attraverso una cura maniacale e un perfezionismo per il dettaglio che mi corrispondevano appieno. Una restaurazione totale di abbondanti parti di carrozzeria, lucidatura profonda di tutto il resto, trattamento dell'interno vano motore e pulizia dei passaruota che sembravano usciti da un laboratorio asettico della NASA. Nulla, ma proprio NULLA, lasciato al caso. Sarebbe bastato anche solo quel restauro per potersi dire molto più che soddisfatti. Tuttavia, la magia del trattamento nanopolimerico, due mani e steso a mano, con tanto di "infornatura" ad alta temperatura, è stata l'incoronazione della mia regina dai fari a mandorla: uno splendore abbagliante che, oltre ad esaltare ulteriormente il già straordinario risultato dell'encomiabile lavoro preparatorio, avrebbe avvolto la mia dolce H in una corazza invisibile e garantita a vita, proteggendola dal sozzume del mondo .
Non sapevo come ringraziare lo stregone: parlare infatti di vil danaro, dopo aver contemplato le meraviglie celesti, mi sembrava una cosa quantomeno inappropriata. Anche l'incantatore di lamiere la pensava come me. Tuttavia, togliendo entrambi dall'imbarazzo, ha saputo fingere di trovare soddisfazione, pensate, perfino in un piccolo rettangolino di carta (non trasferibile) che mi ero offerto di donargli come compenso per il suo incantesimo, il quale, come era ben chiaro ad entrambi, rimaneva senza prezzo.
A distanza di poco più di un mese, l'unica cura necessaria per mantenere inalterato quello sgargiante e luccicante "effetto bagnato" si è rivelata... il risciacquo con acqua osmotizzata. Il problema è che, nel frattempo, la malattia del detailing ha raggiunto proporzioni tali da essere diagnosticata come incurabile. Senza nemmeno rendermene conto mi sono quindi ritrovato nella rete a vagliare opinioni e test sugli shampoo migliori in circolazione: voglio infatti garantire alla mia beniamina il mantenimento della stessa forma smagliante di oggi anche per gli anni a venire, e forse la sola acqua potrebbe non essere sufficiente.
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