Quindi analizzo sempre con interesse alcuni fenomeni commerciali e le dinamiche che li regolano. In alcuni casi sono sostenuti da progetti forti e dai ricchi contenuti mentre in altri risultano un po’ più sgonfi ma comunque degni di nota e di indagine.
Alla fine della scorsa estate ho avuto modo di provare i prodotti Kamikaze. In realtà si è trattato di un evento abbastanza casuale ed inserito in una serie di test di più ampio respiro, avviati per avere un quadro davvero molto ampio e completo del mondo nanotech. Uno studio che mi ha visto collaborare con un fornitore interessato ad entrare nel mondo della nanotecnologia con un prodotto forte.
Allora avevo appuntato le mie considerazioni ma non le avevo espresse perché non ce n’era motivo. Adesso, invece, qualche motivo in più c’è e quindi abbiamo ripetuto i test documentandoli.
Oggetto dell’analisi sono tre confezioni di Artificial Clear Coat, ISM e Miyabi. Sono nuove, appena arrivate, ed aperte apposta per questo nuovo test in quanto quelle dello scorso anno sono state poi passate ad altre mani.
L’obiettivo, allora come oggi, è quello di una verifica graduale (che nella teoria doveva interessare molti prodotti nel catalogo LCDA) e quindi siamo partiti da un prodotto abbastanza alla portata come Cquartz UK. Guess star lo spray Ti-22 che proprio in quel periodo stavamo cominciando a provare.
Dunque partiamo…
il cofano di prova è stato carteggiato con grana 2000 nella zona del test per evitare che ci fossero contaminazioni di ogni genere
Successivamente ho lucidato con SHCC300 rotativa Flex, platorello da 150 mm flessibile e lana Lake Country Hybrid.
Non ho rifinito per verificare anche la capacità coprente dei prodotti su evidenti ologrammi.
Prima di cominciare è sempre necessaria una bella pulita con un prodotto adatto. In questo caso è stato adoperato Eraser.
Dividiamo le zone di lavoro con del nastro ed andiamo a vedere dove si posizionerà ognuno degli attori accompagnato dagli applicatori utilizzati.
Per Ti-22 utilizzo un panno che normalmente dedico a questo prodotto mentre per gli altri 4 apriamo una confezione nuova di Rupes.
Dovendolo lavorare con rotorbitale parto con Artificial e tampone bianco Shine Mate (quello che trovate in dotazione con la ERO600).
Agitiamo bene perché il prodotto si deposita in fondo:
Applichiamo qualche goccia sul tampone:
Partiamo e lavoriamo il prodotto. E’ molto semplice, non produce polvere e non è nemmeno troppo lungo.
Continuiamo con ISM, Miyabi, CQUk ed infine Ti-22 con il pad in micro steso a mo’ di nano e poi rimosso con un Fellow della Madness.
E vediamo qualcosina post applicazione…
E’ difficile notare differenze subito dopo l’applicazione ma qualche considerazione possiamo trarla.
La stesura di Ti-22 è incredibilmente semplice: spruzzi e stendi oppure spruzzi ed asciughi. Il sigillante Angelwax è sempre facile e non crea mai aloni o striature di difficile rimozione. Anche l’uso di Artificial è indubbiamente semplice: la stesura è veloce, il prodotto si asciuga quasi del tutto con il tampone ed i residui si rimuovono semplicemente. CQUK ed ISM sono simili e non troppo lunghi mentre Miyabi è il più lento nell’asciugatura e simile ad un prodotto come C1.
Il gloss di Ti-22 ed Artificial è maggiormente evidente ed anche l’effetto seta di questi due prodotti (soprattutto dopo 10-12 ore) è maggiore. Gli altri tre, invece, offrono la resistenza tipica di un nano.
Artificial e CQUk sono quelli che coprono di più (una buona copertura ma inferiore a quella di Nano Glaze, per esempio) mentre negli altri questa proprietà quasi non si riscontra (Myiabi leggermente meglio di ISM e Ti-22).
Dopo l’applicazione abbiamo atteso esattamente 1 settimana prima di cominciare i test: questo ci mette al riparo da eventuali problemi legati alle chiusure dei film. Portiamo all’esterno il cofano e ricordiamo velocemente come sono stati applicati (noterete la presenza di due attori non previsti inizialmente):
Ed ecco il video del test:
Il video si compone di tre parti perché faceva davvero molto caldo e l’iPhone è andato in protezione termica. Ma credo sia abbastanza visibile e chiaro.
La scelta è stata questa: partiamo con un’aggressione alcalina perché è quella che è più facile trovare nei prodotti da prelavaggio oppure presso gli impianti self in giro per l’Italia.
Passiamo ad una acida per capire come i prodotti si comportino dall’altra parte della scala: è una situazione meno frequente ma alcuni detergenti, in particolari pulitori per cerchi oppure per la rimozione delle macchie di calcare, hanno questa natura.
E completiamo con il lavaggio eseguito per azione meccanica ed uno shampoo molto conosciuto per l’assenza di cere, polimeri ecc… e con un ph equilibrato ma che vira verso l’alcalino (dovrebbe essere 7,9 nella diluizione utilizzata).
Considerazioni finali.
Torniamo per un attimo al motivo per cui mesi fa abbiamo effettuato il primo test: valutare se la gamma Kamikaze avesse qualcosa in più del range di prodotti LCDA (e vi ricordo che questi test furono all’interno di prove decisamente allargate e nelle quali abbiamo analizzato e valutato anche altre 4 aziende di nano).
E la risposta a questa domanda, allora come oggi, è molto chiara ed evidente: no.
ISM è indubbiamente il prodotto più interessante e valido. Le performance non sono assolutamente da sottovalutare e lo pongono tra i prodotti migliori. Ma non è superiore a CQUK (e non abbiamo toccato mostri di affidabilità come i Gt): alla lunga ha tenuto meno del Car Pro ed il costo è anche molto più elevato.
Myabi è il non-sense della gamma Kamikaze. Ogni azienda ne ha uno (vd. Finest per Car Pro o C0 per Gt). Francamente non ho capito perché si dovrebbe preferire ad ISM se non per il costo più basso. Ma tanto vale puntare ad altro.
Artificial è un prodotto controverso: non ha una grande durata e quando è venuto meno è calata anche la sua capacità coprente. Dovrebbe dare durezza ai trasparenti più morbidi e viene pubblicizzato un video con l’ormai famigerato test dell’accendino… Spero che non venga preso sul serio quel tipo di test perché ormai ce lo portiamo dietro da 10 anni e sappiamo tutti che tipo di valenza abbia.
Ancora una volta ci troviamo a tessere le lodi di un prodotto assolutamente perfetto: facile, economico, assolutamente resistente e con una capacità coprente che non dispiace. Cquartz UK è un piccolo capolavoro e mette in ombra anche i prodotti più cari nella stessa gamma Car Pro.
E poi c’è lui, Ti-22, uno spray che abbiamo cominciato a testare a Giugno del 2014 e che non smette di sorprendere. Costoso se lo confrontiamo ad altri sigillanti spray ma dotato di qualità che lo rendono semplicemente di un’altro pianeta e che, come ho già affermato altre volte, lo fanno diventare il ponte perfetto tra il mondo dei sigillanti e quello dei nano.
Ecco, ancora un volta, un esempio concreto di quello che facciamo qui. Non vogliamo farci abbindolare dai proclami trionfalistici delle case ma cerchiamo di analizzare i prodotti per quello che sono: articoli che devono migliorarci la vita e migliorare il modo in cui svolgiamo il nostro lavoro. E per far questo devono essere necessariamente migliori di quelli che abbiamo già. Il marketing è importante, perché in molti casi aiuta a far capire, ma deve essere sostenuto da fatti concreti. Le rivoluzioni sono state annunciate centinaia di volte ma puntualmente non hanno trovato riscontro nella realtà quotidiana. E ve lo dice uno che ritiene di aver assistito a sole due autentiche rivoluzioni da quando (ormai 20 anni) calca il mondo della cura dell’auto. Tanti, tantissimi miglioramenti graduali ma pochissime rivoluzioni.
AGGIORNAMENTO 24 GIUGNO 2015
Il test non è terminato perché normalmente nei giorni successi effettuiamo valutazioni sulla simulazione di uso semi-quotidiano di una vettura.
Il cofano test è rimasto all'esterno ed in pochi giorni ha raccolto sporco, polvere, acqua piovana e tutto quello che può "circolare" in una zona industriale come questa.
Il video che segue non vede l'utilizzo dell'idropulitrice ma di una normale pistola collegata al tubo dell'acqua.
Ultima modifica di Admin il Mer 24 Giu 2015 - 16:04 - modificato 1 volta.