Ciao a tutti.
Pietro, 31 anni, laureato e non troppo occupato di Milano.
In Australia, a Brisbane, ho lavorato 6 mesi come Car Detailer per le auto usate vendute da un concessionario Toyota.
In Australia ho scoperto cosa significa Detailing, qui in Italia non mi era mai interessata la cosa.
IMHO l'approccio anglosassone al detailing (ed al mondo dell'auto) e' una vera novita' per il mondo italiano. Hanno passione, spazio e soldi.
Qui sul forum siete tutti molto interessati al Detailing, ma quando sono tornato (l'anno scorso), ho fatto qualche ricerca ed ho notato come sia un business molto ridotto, anche qui a Milano. Il che potrebbe essere pure positivo.
Ribadisco che io facevo auto usate, di bassa/media fascia (il top sono state Audi a4, Mitsubishi EVO che in Ita non importano, BMW serie 3, qualche belva locale). Il lavaggio NON DOVEVA essere troppo accurato (per i loro standard; per gli standard italiani, era gia' un signor lavoro).
Questa e' la cronaca sincera di come lavoravo io (se ricordo tutto; in ogni caso spesso si saltavano alcuni passaggi):
Su auto fredda -> sgrassante su cerchi e vano motore -> si va in washing bay per lavaggio con lancia acqua+sapone -> spugnatura con microfibra -> risciaquo -> ritorno in detailing bay (con luci speciali) e asciugatura pelle di daino.
Clay parziale o totale se necessario (se la vernice era ruvida/opaca, o se c'erano segnetti) usando il windows cleaner come lubrificante -> pulizia con daino.
Lucidatura a macchina 3 stadi (prodotti 3M, non avevamo tempo di metter mascherine) usando due tecniche; una "super umida" l'altra quasi secca. Non ricordo se toglievamo i prodotti fra uno stadio e l'altro (panni specifici in microfibra) -> pulizia vetri -> gomme.
Per l'interno andavamo di aspirata -> togliere macchie -> protezione plastiche -> vetri.
NON misuravamo assolutamente lo spessore delle vernici (e un mio collega ne ha pagato il prezzo).
Ho avuto la fortuna di poter lavorare tanto (ma quando si arrivava a 6 macchine al giorno, era IMPOSSIBILE fare un detailing; tenete conto che dovevo stare intorno all'ora per macchina quindi si lavava e al max terzo stadio a macchina, il trattamento completo era solo su richiesta). Soprattutto, ho avuto la fortuna di poter sbagliare, perche' erano auto usate e se miglioravano bene, ma difficilmente peggioravano. In ogni caso di solito miglioravano, e sia i salesmen che i clienti erano contenti.
Quello che mi e' dispiaciuto e' stato di tornare in Italia e non poter mettere a frutto queste competenze professionalmente. Sia per crescere ancora, sia perche' e' un bel lavoro e alla fine so farlo.
Chissa'...
Pietro, 31 anni, laureato e non troppo occupato di Milano.
In Australia, a Brisbane, ho lavorato 6 mesi come Car Detailer per le auto usate vendute da un concessionario Toyota.
In Australia ho scoperto cosa significa Detailing, qui in Italia non mi era mai interessata la cosa.
IMHO l'approccio anglosassone al detailing (ed al mondo dell'auto) e' una vera novita' per il mondo italiano. Hanno passione, spazio e soldi.
Qui sul forum siete tutti molto interessati al Detailing, ma quando sono tornato (l'anno scorso), ho fatto qualche ricerca ed ho notato come sia un business molto ridotto, anche qui a Milano. Il che potrebbe essere pure positivo.
Ribadisco che io facevo auto usate, di bassa/media fascia (il top sono state Audi a4, Mitsubishi EVO che in Ita non importano, BMW serie 3, qualche belva locale). Il lavaggio NON DOVEVA essere troppo accurato (per i loro standard; per gli standard italiani, era gia' un signor lavoro).
Questa e' la cronaca sincera di come lavoravo io (se ricordo tutto; in ogni caso spesso si saltavano alcuni passaggi):
Su auto fredda -> sgrassante su cerchi e vano motore -> si va in washing bay per lavaggio con lancia acqua+sapone -> spugnatura con microfibra -> risciaquo -> ritorno in detailing bay (con luci speciali) e asciugatura pelle di daino.
Clay parziale o totale se necessario (se la vernice era ruvida/opaca, o se c'erano segnetti) usando il windows cleaner come lubrificante -> pulizia con daino.
Lucidatura a macchina 3 stadi (prodotti 3M, non avevamo tempo di metter mascherine) usando due tecniche; una "super umida" l'altra quasi secca. Non ricordo se toglievamo i prodotti fra uno stadio e l'altro (panni specifici in microfibra) -> pulizia vetri -> gomme.
Per l'interno andavamo di aspirata -> togliere macchie -> protezione plastiche -> vetri.
NON misuravamo assolutamente lo spessore delle vernici (e un mio collega ne ha pagato il prezzo).
Ho avuto la fortuna di poter lavorare tanto (ma quando si arrivava a 6 macchine al giorno, era IMPOSSIBILE fare un detailing; tenete conto che dovevo stare intorno all'ora per macchina quindi si lavava e al max terzo stadio a macchina, il trattamento completo era solo su richiesta). Soprattutto, ho avuto la fortuna di poter sbagliare, perche' erano auto usate e se miglioravano bene, ma difficilmente peggioravano. In ogni caso di solito miglioravano, e sia i salesmen che i clienti erano contenti.
Quello che mi e' dispiaciuto e' stato di tornare in Italia e non poter mettere a frutto queste competenze professionalmente. Sia per crescere ancora, sia perche' e' un bel lavoro e alla fine so farlo.
Chissa'...