La valutazione del danno
Uno degli argomenti che spesso affronto con i clienti, anche via mail, riguarda la valutazione del danno ed il conseguente ciclo da eseguire per ottenere la soluzione di un problema.
Mi rendo conto, però, che molto spesso si fatica a valutare correttamente la condizione di partenza di una carrozzeria.
Con questa guida, tratta in larga parte dai consigli che un grandissimo del care care (Mike Philips) ha stilato, proveremo a fornire qualche elemento utile a questo tipo di analisi, e a capire quanto sia importante, prima di cominciare l’azione di lucidatura vera e propria, cercare di conoscere l’esatta portata del danno e di conseguenza attivare il ciclo più opportuno, senza che possa rivelarsi o troppo aggressivo o eccessivamente blando.
L’ologramma
Tra i problemi di superficie più leggeri e pertanto di semplice soluzione abbiamo gli ologrammi.
Eccone qualche esempio:
Gli ologrammi sono il primo segnale che la vettura in questione sia stata già “lucidata” in precedenza. Essi sono causati dal lavoro di una lucidatrice rotativa e sono provocati soprattutto dal taglio dei tamponi in lana, anche se spesso possono essere ricondotti anche al lavoro di alcuni tamponi in spugna.
Sono una conseguenza quasi normale quando si esegue un lavoro di taglio o correzione profonda e sono visibili sopratutto in particolari condizioni di luce diretta.
Si tratta tuttavia, come detto in precedenza, di danni molto superficiali, che interessano il primo livello di superficie e sono, pertanto, di semplice soluzione: una finitura eseguita con le tecniche giuste (es. Zenith) ed i prodotti ed i tamponi adatti, riporta la superficie in uno stato perfetto.
Gli swirls
Quando sull’auto si presentano micrograffi con una forma somigliante ad una ragnatela, siamo davanti agli swirls:
La maggior parte degli swirls sono la conseguenza di un lavaggio (e successiva asciugatura) condotta in modo non perfetto.
Ma anche l’uso quotidiano dell’auto ed il depositarsi di polvere e sedimenti, potrebbero essere causa di swirls.
La superficie appare alla vista compromessa e, nei casi più gravi, anche la brillantezza viene decisamente meno: il colore perde la sua profondità e la riflessione della luce non è pari a quella di una carrozzeria con finitura perfetta.
Tuttavia, anche gli swirls rappresentano un danno di superficie e possono essere corretti in modo tutto sommato semplice e veloce: si consiglia di procedere sempre con la soluzione più leggera tra quelle disponibili, perchè molto spesso gli swirls non sono profondi e si rivelano di semplice rimozione.
RIDS
Quello che molto spesso gli swirls nascondono e rivelano solo una volta rimossi sono i RIDS:
Dobbiamo, ancora una volta, a Mike Philips la nascita di questo termine. Egli infatti aveva definito RIDS quei segni che molto spesso appaiono dopo aver rimosso gli swirls di superficie. Mike si era reso conto di come i suoi allievi attribuissero la comparsa di questi segni all’azione della lucidatrice: in realtà i RIDS sono spesso nascosti dagli swirls e riemergono una volta che la superficie appare, per così dire, pulita.
Ecco che ha coniato il termine che identifica i Random Isolated Deeper Scratches.
Per random il buon Mike intende sottolineare come questo tipo di difetto sia casuale, non collegabile immediatamente ad una causa: una pietrolina lanciata da un’auto in corsa oppure un ramo che sporge, potrebbero aver tracciato il segno, ma non potremo mai affermarlo con certezza.
Isolated perchè nella maggior parte dei casi si tratta di segni che si presentano soli e non fanno parte di un gruppo di graffi.
Deeper... è forse l’aspetto più controverso dei RIDS e quello che, tra l’altro, determina il tipo di lavoro da eseguire ed il ciclo da scegliere. I RIDS possono essere più o meno profondi ed è importante stabilirlo perchè potremmo essere davanti a graffi che necessitano di una correzione lieve oppure di maniere forti; potrebbe essere necessaria la carteggiatura, oppure i segni presenti potrebbero spingere il detailer a non curarsene affatto perchè la zona necessita di una nuova verniciatura.
E qui torniamo all’importanza della valutazione del danno: potreste essere davanti ad un difetto che non preveda il lavoro di un lucidatore ma di un buon verniciatore...
Scratches perchè di graffi si tratta: che siano piccoli o lunghi, frutto dell’attrito contro un’auto, un muretto o altro, stiamo sempre parlando di graffi.
Calcare
Ecco cosa succede ad un’auto in presenza di calcare:
Il calcare potrebbe rappresentare un problema particolare per un’auto.
Non è sempre facile stabilirne la gravità e solo approfonditi test spot possono portare a risposte più certe e ad una soluzione del danno.
Solitamente queste macchie sono causate dall’acqua calcarea che rimane sull’auto in condizioni particolari: vettura calda, temperatura elevata, trasparente appena applicato, acqua ricca di minerali oppure prodotto detergente aggressivo.
Si tratta di un dilemma che potrebbe essere più ingarbugliato del previsto dato che è necessario stabilire quanto siano penetrate le gocce all’interno del trasparente e che tipo di correzione sia necessaria.
Potrebbe bastare un semplice lavaggio con uno shampoo adatto oppure essere necessario ricorrere al compound più potente: sarà opportuno eseguire tutte le verifiche del caso in presenza di questo tipo di problema.
Controllate anche che il lavoro scelto sia resistente alle alte temperature: i segni di calcare potrebbero infatti riemergere quando la superficie raggiunge temperature più elevate.
La buccia d’arancia
Ne abbiamo già parlato nel forum, ma quello della buccia d’arancia rimane uno dei temi più interessanti da trattare.
Il tipo di finiture oggi adottate dalle case automobilistiche come primo impianto è sempre più spesso carente. I robot chiamati a rifinire le vetture hanno, tra i tanti, anche il compito di velocizzare le operazioni di verniciatura e risparmiare il materiale utilizzato.
Questo purtroppo, sia in catena di montaggio che in carrozzeria, può comportare la comparsa della buccia d’arancia.
Il trasparente non appare steso in modo uniforme e la riflessione ed il gloss che ne derivano sono inferiori alle attese.
La buccia d’arancia non è un problema che ammette soluzioni semplici: si tratta di livellare l’ultimo strato di verniciatura e l’unico modo per ottenere questo effetto è dato dalla carteggiatura: con le carte abrasive si elimina il materiale che emerge, portandolo ad uno spessore pari a quello delle zone meno ricche di materiale, ed in questo modo si riporta una condizione di perfetta finitura.
I segni di carteggiatura
Molto spesso sono difficili da vedere:
I segni di carteggiatura sono frutto di un precedente lavoro di correzione con gli abrasivi. Potrebbe rivelarsi piuttosto impegnativa l’azione di rimozione con la sola lucidatrice: molto spesso è opportuno carteggiare nuovamente la zona con abrasivi più leggeri e con le giuste tecniche onde evitare di creare nuovi segni.
La tecnica di incrocio degli abrasivi è sempre perfetta.
Si comincia con la grana più agressiva:
e si incrocia con quella più leggera:
Le code di maiale
Le code di maiale (pigstail) sono tutto sommato di semplice lettura:
Sono state causate dal movimento di uno strumento rotorbitale. Che si tratti di una lucidatrice oppure di una carteggiatrice, lo strumento, durante la sua corsa, è incappato in una particella più dura che legandosi al tampone oppure al disco abrasivo, ne ha seguito il movimento ed ha cominciato a segnare la superficie.
Per la soluzione di questo problema bisogna cercare di stabilire quanto sia profondo il segno e quanto esso sia esteso. In questo caso, valgono tutte le considerazione fatte per i RIDS.
Uno degli argomenti che spesso affronto con i clienti, anche via mail, riguarda la valutazione del danno ed il conseguente ciclo da eseguire per ottenere la soluzione di un problema.
Mi rendo conto, però, che molto spesso si fatica a valutare correttamente la condizione di partenza di una carrozzeria.
Con questa guida, tratta in larga parte dai consigli che un grandissimo del care care (Mike Philips) ha stilato, proveremo a fornire qualche elemento utile a questo tipo di analisi, e a capire quanto sia importante, prima di cominciare l’azione di lucidatura vera e propria, cercare di conoscere l’esatta portata del danno e di conseguenza attivare il ciclo più opportuno, senza che possa rivelarsi o troppo aggressivo o eccessivamente blando.
L’ologramma
Tra i problemi di superficie più leggeri e pertanto di semplice soluzione abbiamo gli ologrammi.
Eccone qualche esempio:
Gli ologrammi sono il primo segnale che la vettura in questione sia stata già “lucidata” in precedenza. Essi sono causati dal lavoro di una lucidatrice rotativa e sono provocati soprattutto dal taglio dei tamponi in lana, anche se spesso possono essere ricondotti anche al lavoro di alcuni tamponi in spugna.
Sono una conseguenza quasi normale quando si esegue un lavoro di taglio o correzione profonda e sono visibili sopratutto in particolari condizioni di luce diretta.
Si tratta tuttavia, come detto in precedenza, di danni molto superficiali, che interessano il primo livello di superficie e sono, pertanto, di semplice soluzione: una finitura eseguita con le tecniche giuste (es. Zenith) ed i prodotti ed i tamponi adatti, riporta la superficie in uno stato perfetto.
Gli swirls
Quando sull’auto si presentano micrograffi con una forma somigliante ad una ragnatela, siamo davanti agli swirls:
La maggior parte degli swirls sono la conseguenza di un lavaggio (e successiva asciugatura) condotta in modo non perfetto.
Ma anche l’uso quotidiano dell’auto ed il depositarsi di polvere e sedimenti, potrebbero essere causa di swirls.
La superficie appare alla vista compromessa e, nei casi più gravi, anche la brillantezza viene decisamente meno: il colore perde la sua profondità e la riflessione della luce non è pari a quella di una carrozzeria con finitura perfetta.
Tuttavia, anche gli swirls rappresentano un danno di superficie e possono essere corretti in modo tutto sommato semplice e veloce: si consiglia di procedere sempre con la soluzione più leggera tra quelle disponibili, perchè molto spesso gli swirls non sono profondi e si rivelano di semplice rimozione.
RIDS
Quello che molto spesso gli swirls nascondono e rivelano solo una volta rimossi sono i RIDS:
Dobbiamo, ancora una volta, a Mike Philips la nascita di questo termine. Egli infatti aveva definito RIDS quei segni che molto spesso appaiono dopo aver rimosso gli swirls di superficie. Mike si era reso conto di come i suoi allievi attribuissero la comparsa di questi segni all’azione della lucidatrice: in realtà i RIDS sono spesso nascosti dagli swirls e riemergono una volta che la superficie appare, per così dire, pulita.
Ecco che ha coniato il termine che identifica i Random Isolated Deeper Scratches.
Per random il buon Mike intende sottolineare come questo tipo di difetto sia casuale, non collegabile immediatamente ad una causa: una pietrolina lanciata da un’auto in corsa oppure un ramo che sporge, potrebbero aver tracciato il segno, ma non potremo mai affermarlo con certezza.
Isolated perchè nella maggior parte dei casi si tratta di segni che si presentano soli e non fanno parte di un gruppo di graffi.
Deeper... è forse l’aspetto più controverso dei RIDS e quello che, tra l’altro, determina il tipo di lavoro da eseguire ed il ciclo da scegliere. I RIDS possono essere più o meno profondi ed è importante stabilirlo perchè potremmo essere davanti a graffi che necessitano di una correzione lieve oppure di maniere forti; potrebbe essere necessaria la carteggiatura, oppure i segni presenti potrebbero spingere il detailer a non curarsene affatto perchè la zona necessita di una nuova verniciatura.
E qui torniamo all’importanza della valutazione del danno: potreste essere davanti ad un difetto che non preveda il lavoro di un lucidatore ma di un buon verniciatore...
Scratches perchè di graffi si tratta: che siano piccoli o lunghi, frutto dell’attrito contro un’auto, un muretto o altro, stiamo sempre parlando di graffi.
Calcare
Ecco cosa succede ad un’auto in presenza di calcare:
Il calcare potrebbe rappresentare un problema particolare per un’auto.
Non è sempre facile stabilirne la gravità e solo approfonditi test spot possono portare a risposte più certe e ad una soluzione del danno.
Solitamente queste macchie sono causate dall’acqua calcarea che rimane sull’auto in condizioni particolari: vettura calda, temperatura elevata, trasparente appena applicato, acqua ricca di minerali oppure prodotto detergente aggressivo.
Si tratta di un dilemma che potrebbe essere più ingarbugliato del previsto dato che è necessario stabilire quanto siano penetrate le gocce all’interno del trasparente e che tipo di correzione sia necessaria.
Potrebbe bastare un semplice lavaggio con uno shampoo adatto oppure essere necessario ricorrere al compound più potente: sarà opportuno eseguire tutte le verifiche del caso in presenza di questo tipo di problema.
Controllate anche che il lavoro scelto sia resistente alle alte temperature: i segni di calcare potrebbero infatti riemergere quando la superficie raggiunge temperature più elevate.
La buccia d’arancia
Ne abbiamo già parlato nel forum, ma quello della buccia d’arancia rimane uno dei temi più interessanti da trattare.
Il tipo di finiture oggi adottate dalle case automobilistiche come primo impianto è sempre più spesso carente. I robot chiamati a rifinire le vetture hanno, tra i tanti, anche il compito di velocizzare le operazioni di verniciatura e risparmiare il materiale utilizzato.
Questo purtroppo, sia in catena di montaggio che in carrozzeria, può comportare la comparsa della buccia d’arancia.
Il trasparente non appare steso in modo uniforme e la riflessione ed il gloss che ne derivano sono inferiori alle attese.
La buccia d’arancia non è un problema che ammette soluzioni semplici: si tratta di livellare l’ultimo strato di verniciatura e l’unico modo per ottenere questo effetto è dato dalla carteggiatura: con le carte abrasive si elimina il materiale che emerge, portandolo ad uno spessore pari a quello delle zone meno ricche di materiale, ed in questo modo si riporta una condizione di perfetta finitura.
I segni di carteggiatura
Molto spesso sono difficili da vedere:
I segni di carteggiatura sono frutto di un precedente lavoro di correzione con gli abrasivi. Potrebbe rivelarsi piuttosto impegnativa l’azione di rimozione con la sola lucidatrice: molto spesso è opportuno carteggiare nuovamente la zona con abrasivi più leggeri e con le giuste tecniche onde evitare di creare nuovi segni.
La tecnica di incrocio degli abrasivi è sempre perfetta.
Si comincia con la grana più agressiva:
e si incrocia con quella più leggera:
Le code di maiale
Le code di maiale (pigstail) sono tutto sommato di semplice lettura:
Sono state causate dal movimento di uno strumento rotorbitale. Che si tratti di una lucidatrice oppure di una carteggiatrice, lo strumento, durante la sua corsa, è incappato in una particella più dura che legandosi al tampone oppure al disco abrasivo, ne ha seguito il movimento ed ha cominciato a segnare la superficie.
Per la soluzione di questo problema bisogna cercare di stabilire quanto sia profondo il segno e quanto esso sia esteso. In questo caso, valgono tutte le considerazione fatte per i RIDS.