Io invece dalla mia bassissima esperienza credo che, spessimetro a parte, bisogna capire con che tipo di trasparente abbiamo a che fare.
Usando la roto con compound e tampone da taglio (ovviamente usandola correttamente), in base a come riusciamo ad eliminare swirl e rids, possiamo avere già un indicazione importante.
Quando si è in grado di distinguere un rid che ha compromesso il trasparente da uno "piallabile", anche questa è un ottima indicazione.
Il medesimo rid, trovato su un trasparente ostico come può essere una golf (secondo la mia esperienza), anzichè su una fiat di qualche anno fa ad esempio, anche se il segno avesse un identica morfologia non lo elimineremo mai e poi mai con la stessa tecnica.
Generalizzando: sulla golf vado a velocità massima, ed esercito una pressione molto molto marcata, e più passaggi; Sulla fiat sarà sufficente una pressione media, e velocità medio alta.
Se quel trasparente è duro come il diamante, e si è sicuri che il difetto che andiamo a correggere sia realmente correggibile, anzichè fare 5 o 6 passaggi con lucidatrice (stressando notevolmente il tampone e impiegando un certo tempo), secondo me la carteggiatura è lecita e comprensibile
Quanto e come carteggiare, con quali pressioni e quali intensità, dipende appunto da tutto il ragionamento di prima.
Quanto è profondo il difetto? Quanto è duro questo trasparente da piallare?
Secondo me quel "fiuto del detailer" di cui si parlava in altri post, era riferito a questo tipo di approccio alle situazioni.
Non ci troveremo mai davanti a 2 superfici con durezze e difetti identici, e avere il giusto intuito nella giusta situazione determina la differenza tra il successo o meno dell'operazione, o se vogliamo, da chi c'ha il manico a chi no.
Se per eliminare un rid pesante da una fiat di vecchia generazione andassi a carteggiare con la stessa pressione ed intensità che impiegherei con lo stesso difetto su una golf (ormai ho preso questi 2 esempi nel discorso), sulla fiat mi ritrovo a carteggiare il fondo, sulla golf non è detto che sono riuscito ad eliminare il difetto.
Quando si parla di operazioni rischiose, tengo sempre a ripetere che sono solo mie considerazioni, e non è detto che altri la pensano come me.
Per concludere il mio ragionamento: carteggiare si, ma con cognizione di quello che si sta facendo, e questa cognizione inevitabilmente arriva dopo un certo n.ro di interventi, non cade dal cielo... a suo tempo ho fatto anch'io i miei errori, fortunatamente e ripeto fortunatamente mi è andata male solo con la mia auto. Se andava male con il jaguar della concessionaria, ora non avrei questo pc da cui scrivervi, e probabilmente nemmeno la comoda sedia sulla quale appoggio le chiappe.
Il cofano di test (come anche il mio ovviamente) può andare bene per "capire come funziona a grandi linee", ma non può esserci d'aiuto più di così "beh su quel cofano non sono arrivato al fondo, perchè su questo si??"... e questo si ricollega al discorso iniziale, quanto è duro questo trasparente? questo difetto è recuperabile?
A voi la palla...