PELO ha scritto:anbelloadg.....per buona parte del discorso sono d'accorco con te, io più che altro mi riferivo ai rally che fanno da queste parti e il mio discorso volevo farlo più in generale perchè conosco più di qualcuno che corre in queste gare.....e ci sono veramente tanti incoscenti e fanatici, così come ci sono altrettanti professionisti. Piccolo esempio: dopo l'incidente questi due poveri cristi sono rimasti lì 3 o 4 minuti e sono passati accanto a loro (non sono caduti in un burrone.....l'auto si vedeva bene dalla strada) 3 equipaggi che hanno tranquillamente continuato la corsa.....solo il quarto equipaggio si è fermato (perchè erano stati compagni di auto l'anno prima...) e ha cercato di prestare soccorso e ha dato l'allarme.....per tutto quel tempo (in una situazione così 3 o 4 minuti sono davvero tanti secondo me...) NESSUNO ha fatto niente perchè NESSUNO sapeva niente. E' normale tutto questo in uno dei rally più importanti della Toscana e dove correva anche Andreucci? Per me NO. Comunque le cause precise di come mai l'auto abbia sfondato un muretto in una curva da prendere in prima o al massimo in seconda sono ancora da chiarire e comunque i percorsi molte volte non vengono messi minimamente in sicurezza, rimangono così come sono durante i giorni di normale circolazione, questo non va bene per uno sport altrettanto pericoloso come le altre gare motoristiche....
Errato Pelo.
Il commissario a fine prova, se non si vede arrivare un'auto deve informarsi con gli altri concorrenti arrivati per capire se è stato vittima di un'incidente.
I rally sono così,, prendere o lasciare.
Non si può pensare di mettere in sicurezza km e km di strade. Se poi ti vedi una gara del mondiale allora svieni: a 190 km/h su autostrade di terra, con dossi che ti fanno fare salti di 50m e ai lati...alberi, solo alberi.
Ancora poi non è chiara la dinamica dell'incidente in ogni caso proprio questa volta si può parlare di tragica fatalità, la vettura è rimasta cappottata in una posizione che impediva all'equipaggio di uscire. L'inutile catalizzatore ha fatto il resto...
Le auto da corsa nel 90% dei casi sono molto più sicure di quelle stradali, tanto che non è del tutto errato dire che si rischia di meno in gara che in autostrada se vuoi ti linko il video dell'incidente di Mikko Hirvonen, compagno di team di Seb Loeb, in un test sugli sterrati toscani. Potresti pensare che dei due non sia rimasto molto quando sono usciti praticamente illesi.
Se poi vogliamo affrontare altri discorsi molto più tecnici relativi ad alcune categorie d'auto come per l'appunto le S2000, sono disponibile. E' evidente, visti gli incidenti accaduti a fior fiori di professionisti, che qualcosa su queste vetture va rivisto, è molto probabile che la loro velocità di percorrenza in curva è pazzesca per auto che corrono su strade di tutti i giorni (le cronoscalate sono un'altra cosa, a volte veri e propri "circuiti in linea" ma lì è molto più facile lavorare sul tracciato) e che quindi bisogna mettere mani alle gomme. E' anche possibile che la troppa libertà concessa nel realizzare i rollbar per questo tipo di vetture abbia fatto esagerare i progettisti...
Per il resto vale sempre il britannico detto MOTORSPORT IS DANGEROUS e chi ci partecipa lo sa bene visto che i piloti sanno di appartenere solo a due famiglie: chi ha sbattuto e chi sbatterà.
Ah dimenticavo...sai Pelo che le gomme che si usano per gli assurdamente corti rally italiani sono ben più performanti di quelle del mondiale WRC?
Lì ci sono solo due mescole e tra un parco assistenza e il successivo magari hai fatto 80 km di prove speciali, cioè più di un intero rally Challenge in Italia e quanto una tappa di un rally CIR.