Buongiorno ragazzi,
ho cercato un po' di info sul vapore e, come ha già avuto modo di scrivere, non mi sono sembrate prodotte da chi il vapore lo usa davvero, ma più che altro rese per "sentito dire".
Provo quindi, con grande semplicità e umiltà, a darvi una testimonianza diretta.
Partiamo da una parte noiosa ma fondamentale: la scheda tecnica del generatore di vapore usato (metto solo i dati più rilevanti).
Pot. caldaia: 10 kW
Tempo di attivazione uso: 7 min
Prod. vapore: 260 g/min
Press. esercizio: 6 / 10 bar
Temp. in caldaia: 185 °C
Capite già da soli che non sto parlando di un "vaporetto" o soluzioni "home made", ma di un generatore professionale nato e studiato per il Car Wash.
Innanzitutto chiariamo una volta per tutte un concetto: quando in questo articolo userò la parola "vapore", intendo sempre "Vapore Saturo Secco". Le differenze ci sono eccome tra il vapore umido (quello di un ferro da stiro, tanto per capirci) ed il vapore saturo secco (per chi vuole approfondire, sono a disposizione ).
Nota: esistono molti generatori con caratteristiche come quelle elencate sopra, o similari. L'unica caratteristica che non potrete trovare su altri macchinari, è il "Twister", un ugello esclusivo e brevettato che ottimizza le tre caratteristiche fondamentali di un generatore come questo:
- umidità (max. 5%)
- pressione (6-10 bar)
- temperatura
Su quest'ultimo aspetto, fatemi spendere una breve riflessione.
Ho letto che il vapore non sarebbe "sicuro" in quanto si spara contro carrozzeria, vetri, plastiche e gomme varie una temperatura troppo elevata e quindi dannosa.
A 30 cm dal Twister la temperatura rilevata è 30 °C. Questo significa che lo shock termico è pressoché istantaneo (non voglio fare la lezione di fisica in questa sede, quindi cerco di rendere il più possibile semplice i concetti) e che si può agire in totale sicurezza, tanto per gli esterni (a 10 bar) che per gli interni (6 bar).
Per quanto mi riguarda, il Vapore Saturo Secco è ottimo sia per esterni (carrozzeria, cerchi, vetri, plastiche, cromature, vano motore...) sia per interni (cielo, moquette, tessuti, pelle, alcantara, plastiche...) e non crea problemi (facendolo un uso a regola d'arte, ovviamente) a strumentazione elettronica o qualsiasi cosa si possa trovare dentro un abitacolo.
Veniamo ad una prova sul campo!
1° prova: carrozzeria.
Situazione: X3 nero lucido, fermo tutto l'anno in un parcheggio di un aeroporto sotto una pensilina, esposto sui 3 lati (riparato solo l'anteriore da un muro). Utilizzo della vettura circa 5-6 volte l'anno, con una media di 1000-1500 km a utilizzo. Al momento del video (marzo '15) il mezzo era fermo da dicembre '14, quando era stato utilizzato per un lungo viaggio in montagna. Sono infatti visibili segni inconfutabili con residui di sale e neve, oltre che normale sporco da circolazione. L'auto non è in alcun modo trattata o protetta.
Prima del lavaggio:
Spero notiate che la situazione non è creata artificiosamente, ma si tratta di un test reale
Metodo utilizzato:
Nessun prodotto utilizzato: solo vapore a 10 bar "sparato" con il Twister direttamente sulla fiancata.
Rimozione dello sporco con un microfibra.
(Nel ciclo di lavaggio corretto, occorrerebbe una finitura ovviamente).
Dopo il lavaggio:
Video:
Di fatto con un solo passaggio, vengono coperti tre passaggi fondamentali: pre-lavaggio, lavaggio e asciugatura.
(So che questa frase creerà discussione )
Poco altro da aggiungere da parte mia, almeno per ora.
2° prova: cerchi
La vettura è sempre l'X3 di cui sopra, quindi stessa situazione di partenza.
Prima del lavaggio:
" />
50/50:
Dopo il lavaggio:
Catrame e contaminazione ferrose ovviamente sono rimaste.
In realtà il catrame tende a sciogliersi con l'azione del vapore, ma prediligo di gran lunga (per velocità e risultato certo) l'applicazione di prodotto specifico (v. TarX o similari).
Video:
Non tiro conclusioni, spero di essere stato chiaro (in alternativa, sono qua ) ed in qualche modo utile.
Spero in una vivace e proficua discussione!
ho cercato un po' di info sul vapore e, come ha già avuto modo di scrivere, non mi sono sembrate prodotte da chi il vapore lo usa davvero, ma più che altro rese per "sentito dire".
Provo quindi, con grande semplicità e umiltà, a darvi una testimonianza diretta.
Partiamo da una parte noiosa ma fondamentale: la scheda tecnica del generatore di vapore usato (metto solo i dati più rilevanti).
Pot. caldaia: 10 kW
Tempo di attivazione uso: 7 min
Prod. vapore: 260 g/min
Press. esercizio: 6 / 10 bar
Temp. in caldaia: 185 °C
Capite già da soli che non sto parlando di un "vaporetto" o soluzioni "home made", ma di un generatore professionale nato e studiato per il Car Wash.
Innanzitutto chiariamo una volta per tutte un concetto: quando in questo articolo userò la parola "vapore", intendo sempre "Vapore Saturo Secco". Le differenze ci sono eccome tra il vapore umido (quello di un ferro da stiro, tanto per capirci) ed il vapore saturo secco (per chi vuole approfondire, sono a disposizione ).
Nota: esistono molti generatori con caratteristiche come quelle elencate sopra, o similari. L'unica caratteristica che non potrete trovare su altri macchinari, è il "Twister", un ugello esclusivo e brevettato che ottimizza le tre caratteristiche fondamentali di un generatore come questo:
- umidità (max. 5%)
- pressione (6-10 bar)
- temperatura
Su quest'ultimo aspetto, fatemi spendere una breve riflessione.
Ho letto che il vapore non sarebbe "sicuro" in quanto si spara contro carrozzeria, vetri, plastiche e gomme varie una temperatura troppo elevata e quindi dannosa.
A 30 cm dal Twister la temperatura rilevata è 30 °C. Questo significa che lo shock termico è pressoché istantaneo (non voglio fare la lezione di fisica in questa sede, quindi cerco di rendere il più possibile semplice i concetti) e che si può agire in totale sicurezza, tanto per gli esterni (a 10 bar) che per gli interni (6 bar).
Per quanto mi riguarda, il Vapore Saturo Secco è ottimo sia per esterni (carrozzeria, cerchi, vetri, plastiche, cromature, vano motore...) sia per interni (cielo, moquette, tessuti, pelle, alcantara, plastiche...) e non crea problemi (facendolo un uso a regola d'arte, ovviamente) a strumentazione elettronica o qualsiasi cosa si possa trovare dentro un abitacolo.
Veniamo ad una prova sul campo!
1° prova: carrozzeria.
Situazione: X3 nero lucido, fermo tutto l'anno in un parcheggio di un aeroporto sotto una pensilina, esposto sui 3 lati (riparato solo l'anteriore da un muro). Utilizzo della vettura circa 5-6 volte l'anno, con una media di 1000-1500 km a utilizzo. Al momento del video (marzo '15) il mezzo era fermo da dicembre '14, quando era stato utilizzato per un lungo viaggio in montagna. Sono infatti visibili segni inconfutabili con residui di sale e neve, oltre che normale sporco da circolazione. L'auto non è in alcun modo trattata o protetta.
Prima del lavaggio:
Spero notiate che la situazione non è creata artificiosamente, ma si tratta di un test reale
Metodo utilizzato:
Nessun prodotto utilizzato: solo vapore a 10 bar "sparato" con il Twister direttamente sulla fiancata.
Rimozione dello sporco con un microfibra.
(Nel ciclo di lavaggio corretto, occorrerebbe una finitura ovviamente).
Dopo il lavaggio:
Video:
Di fatto con un solo passaggio, vengono coperti tre passaggi fondamentali: pre-lavaggio, lavaggio e asciugatura.
(So che questa frase creerà discussione )
Poco altro da aggiungere da parte mia, almeno per ora.
2° prova: cerchi
La vettura è sempre l'X3 di cui sopra, quindi stessa situazione di partenza.
Prima del lavaggio:
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50/50:
Dopo il lavaggio:
Catrame e contaminazione ferrose ovviamente sono rimaste.
In realtà il catrame tende a sciogliersi con l'azione del vapore, ma prediligo di gran lunga (per velocità e risultato certo) l'applicazione di prodotto specifico (v. TarX o similari).
Video:
Non tiro conclusioni, spero di essere stato chiaro (in alternativa, sono qua ) ed in qualche modo utile.
Spero in una vivace e proficua discussione!
Ultima modifica di sgtwist il Lun 20 Apr 2015 - 12:19 - modificato 1 volta.