Cari tutti, salute a voi.
Come anticipato nella presentazione intenderei cominciare dalla moto. Parliamo di una Yamaha RD350 del 1986 attualmente in fase di integrale restauro. Appena ritirato il telaio dal veniciatore, sono incappato, mio malgrado, in questo incidente. Il fatto che non ne sia responsabile mi fa ancor più arrabbiare.
Comunque, il danno è quello visibile dalle immagini sottostanti.
http://img696.imageshack.us/slideshow/webplayer.php?id=p1000128sj.jpg
Premetto che le foto esaltano lo sfregio poichè fatte con ripresa macro e tutta la luce diretta possibile dispiegabile. In condizioni normali, ad occhio nudo, il graffio benchè visibile, appare meno drammatico. L'estensione del graffio è di circa 10 cm, l'altezza circa 5 mm, la profondità, assoltutamente esigua, quasi impercettibile al tatto. Purtroppo, impegna il trave più visibile della moto e pertanto bisogna intervenire.
Vi pongo la prima domanda:
I prodotti e le tecniche che utilizzate sono efficaci e replicabili anche su una verniciatura a polvere (nero lucido)? Se, sì, paradossalmente credo che questa possa tradursi persino in vantaggio proprio grazie al suo spessore. Ritengo infatti che sotto il graffio più profondo, prima di arrivare al ferro nudo (non vi è primer) vi sia quasi mezzo millimetro di vernice.
Se come credo, l'intervento può essere eseguito, mi sarebbe di grande aiuto capire quale sia l'approccio più opportuno da seguire. Di più, poichè il sottoscritto non ha la minima confidenza con le vernici e solo fino a qualche giorno fa, persino ignorava il vostro forum e lo sviluppo raggiunto della tematica trattata, non disdegnerei affatto approfittare di un aiuto da qualcuno di voi (ovviamente remunerato) che si trovasse in zona (vicino Navara) e fosse disposto a cimentarsi.
Personalmente ho qualche titubanza a iniziarmi con il telaio della mia "cara" ancora fresco di vernice. Lo farò senz'altro con le mie auto dopo avervi seguito un pochino.
Non nascondo comunque che mi piacerebbe capire la natura dell'intervento che il graffio richiede. In particolare vorrei sapere se il caso in esame ricade nell'ambito della semplice lucidatura (ovviamente, con pasta abrasiva, per es: M105 più successiva rifinitura con D301) o, viceversa, debba prevedere una vera e propria attività di carteggiatura e ritocco da farsi, magari, con carte abrasive Meguiar's Unigrit.
Sono preoccupato non tanto per l'eliminazione del graffio (il pareggiamento della superficie) quanto per il rischio di generare una discontinuità di profondità/tono del colore e lucentezza, nella zona di intervento.
Di una cosa sono contento. L'incidente mi ha dato modo di trovare un forum che tratta una materia che mi incuriosisce e un negozio dove comprare tutto quello che mi serve.
Aspetto i vostri consigli,
grazie e ciao
Come anticipato nella presentazione intenderei cominciare dalla moto. Parliamo di una Yamaha RD350 del 1986 attualmente in fase di integrale restauro. Appena ritirato il telaio dal veniciatore, sono incappato, mio malgrado, in questo incidente. Il fatto che non ne sia responsabile mi fa ancor più arrabbiare.
Comunque, il danno è quello visibile dalle immagini sottostanti.
http://img696.imageshack.us/slideshow/webplayer.php?id=p1000128sj.jpg
Premetto che le foto esaltano lo sfregio poichè fatte con ripresa macro e tutta la luce diretta possibile dispiegabile. In condizioni normali, ad occhio nudo, il graffio benchè visibile, appare meno drammatico. L'estensione del graffio è di circa 10 cm, l'altezza circa 5 mm, la profondità, assoltutamente esigua, quasi impercettibile al tatto. Purtroppo, impegna il trave più visibile della moto e pertanto bisogna intervenire.
Vi pongo la prima domanda:
I prodotti e le tecniche che utilizzate sono efficaci e replicabili anche su una verniciatura a polvere (nero lucido)? Se, sì, paradossalmente credo che questa possa tradursi persino in vantaggio proprio grazie al suo spessore. Ritengo infatti che sotto il graffio più profondo, prima di arrivare al ferro nudo (non vi è primer) vi sia quasi mezzo millimetro di vernice.
Se come credo, l'intervento può essere eseguito, mi sarebbe di grande aiuto capire quale sia l'approccio più opportuno da seguire. Di più, poichè il sottoscritto non ha la minima confidenza con le vernici e solo fino a qualche giorno fa, persino ignorava il vostro forum e lo sviluppo raggiunto della tematica trattata, non disdegnerei affatto approfittare di un aiuto da qualcuno di voi (ovviamente remunerato) che si trovasse in zona (vicino Navara) e fosse disposto a cimentarsi.
Personalmente ho qualche titubanza a iniziarmi con il telaio della mia "cara" ancora fresco di vernice. Lo farò senz'altro con le mie auto dopo avervi seguito un pochino.
Non nascondo comunque che mi piacerebbe capire la natura dell'intervento che il graffio richiede. In particolare vorrei sapere se il caso in esame ricade nell'ambito della semplice lucidatura (ovviamente, con pasta abrasiva, per es: M105 più successiva rifinitura con D301) o, viceversa, debba prevedere una vera e propria attività di carteggiatura e ritocco da farsi, magari, con carte abrasive Meguiar's Unigrit.
Sono preoccupato non tanto per l'eliminazione del graffio (il pareggiamento della superficie) quanto per il rischio di generare una discontinuità di profondità/tono del colore e lucentezza, nella zona di intervento.
Di una cosa sono contento. L'incidente mi ha dato modo di trovare un forum che tratta una materia che mi incuriosisce e un negozio dove comprare tutto quello che mi serve.
Aspetto i vostri consigli,
grazie e ciao