Inizio con la soluzione al quesito, evitando a chi non volesse leggersi tutto il messaggio la parte teorica.
Per chi ha una reflex, o comunque la possibilità di andare in manuale e cambiare la modalità di esposizione esposimetrica, il gioco è tutto lì, basta infatti provare il medesimo scatto con diverse letture esposimetriche per risolvere l'inghippo.Ma veniamo alla spiegazione che riguarda le reflex e le bridge, non sono sicuro che certe impostazioni siano regolabile su tutte le compatte (scusatemi se ripercorro concetti banali ma sono indispensabili per un ragionamento completo):
Come ben sappiamo le nostre macchine fotografiche digitali hanno un sistema di misurazione esposimetrico che permette loro di misurare la luce
riflessa dalla superficie del soggetto che stiamo inquadrando, ed è fortemente influenzata dalla natura del materiale (sia esso metallico invece che plastico ad esempio) e dal colore dello stesso, a differenza dell'esposimetro esterno, il quale fa una lettura della luce incidente (e quì inutile dilungarsi perchè non torna utile al fine del discorso, salvo che qualcuno non utilizzi questo sistema).
Le reflex hanno diversi sistemi di misurazione esposimetrica, vediamo quali sono:
utilizziamo questa immagine presa da un sito per spiegare meglio le varie differenze
non me ne vogliano nikonisti o utilizzatori di minolta, olympus etc etc, i simboli che rappresentano le varie tipologie di misurazioni sono quelli adottati da Canon in questo caso, al fine del discorso non è una cosa fondamentale il simbolo usato quanto invece spiegare come operano queste diverse letture.
con la
misurazione di tipo valutativa la macchina non fa altro che fare una misurazione complessiva della scena, a cui viene applicato un valore di esposizione medio, cerca quindi di bilanciare la scena nel suo intero, in un certo senso cerca un valore esposimetrico che sia un compromesso di tutta la scena inquadrata.
la
misurazione spot non è altro che una misurazione riguardante il centro del mirino, più precisamente corrisponde a circa il 3% dell'area inquadrata (e forse huntersub hai utilizzato questo tipo di misurazione per la foto che hai usato sopra
) , non fa altro quindi che esporre correttamente quel piccolissimo 3% sul quale abbiamo puntato il punto AF centrale della macchina nel momento dell'autofocus, e se ne frega di tutto il resto, noi le stiamo dicendo: "esponimi bene quel punto quì e fregatene del resto" e lei fa come gli abbiamo ordinato di fare.
la misurazione di tipo
parziale invece, è simile alla misurazione spot perchè viene misurata sempre e soltanto la zona centrale quando eseguiamo la nostra misurazione, però questa copre circa l'8% dell'inquadratura.
la media pesata al centro viene effettuata su tutta la zona inquadrata, dando priorità comunque alla zona centrale.
quindi
in linea di massima e salvo eccezioni che confermano la regola, stilare una classifica con i tipi di misurazione più consoni a questo tipo di fotografia, e presupponendo che il soggetto si trovi al centro del fotogramma e nel punto di fuoco, sono:
1)media pesata al centro
2) quasi a pari merito con il primo posto: valutativa.
3) parziale (se nella nostra foto compare ai bordi del soggetto una zona di luce ambiente ad esempio, e vogliamo dare priorità alla misurazione del soggetto)
4) misurazione spot (che può tornare utile per la precisa esposizione di piccoli dettagli)
detto ciò, provate a cambiare il tipo di misurazione esposimetrica quando avrete questo tipo di problemi e vedrete che si risolveranno.vediamo invece qualche altro esempio:
PROFONDITà DI CAMPOavete un bell'effetto beading e volete immortalare il cofano nella sua interezza?
quì entra in gioco la profondità di campo, ovvero il numero che corrisponde all'apertura del diaframma.
Questo numero è preceduto dal simbolo "F" e rappresenta in modo inversamente proporzionale l'apertura che stiamo utilizzando, ovvero, a numero più basso corrisponde l'apertura più ampia, e viceversa.
con un ampia apertura si ridurrà la profondità di campo, mentre chiudendo il diaframma la aumenteremo.
esempio pratico:
abbiamo un obiettivo con apertura massima F4 e il nostro bel cofano ricoperto di goccioline, e vogliamo mettere a fuoco sia quella più vicina che quella più lontana al nostro obiettivo.
Per fare questo è necessario chiudere con il diaframma, quindi impostando un valore che può essere F11, o F16 ad esempio.
viceversa se vogliamo avere a fuoco solo la fila di goccie sulle quali stiamo attivando l'autofocus, e poco più, con il resto che va sfocando sempre più all'allontanamento dal punto di messa a fuoco, dovremo aprire il diaframma verso la massima apertura.
ISO e RUMORE DIGITALEall'aumentare della sensibilità iso, avremo l'aumentare del rumore. quindi una foto scattata a 100,200 o 400 iso, risulterà più nitida di una scattata a 800 o a 1600, e notevolmente più nitida di una scattata a 3200.
TEMPIper evitare il micromosso nelle nostre fotografie, oltre ad avere la mano ferma
è importante che il tempo di esposizione non deve essere inferiore al reciproco della lunghezza focale, quindi ad esempio con una focale di 50mm non si dovrebbe superare un tempo di scatto di 1/50 di secondo.
questo non è sempre vero, nel senso che è possibile scattare foto a 1/20 senza alcun problema, se abbiamo una mano ferma.
detto questo le possibilità sono infinite e ci sarebbero ancora infinite spiegazioni, se servisse altro chiedete pure
Ciao!